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Si scrive VIGOR, si legge TRIONFO. Quando la bellezza di un viaggio verso il tricolore, è il cammino fatto per arrivarci..

Sabato 28 giugno 2014

Finale, ancora una volta. Una parola che, alla Vigor, sta diventando particolarmente familiare. Quella che domani si concluderà sarà una stagione che, anche solo ad immaginarla, non sarebbe mai potuta essere cosi trionfale. Lo vogliamo scrivere oggi, prima dell'atto conclusivo, perchè riteniamo che la bellezza e la soddisfazione non stia tanto nell'ultimo scoglio ancora da superare, ma nel cammino che si compie per farlo. 

La Vigor contro il Montebelluna potrà vincere o perdere, potrà fregiarsi nella prossima stagione del tricolore sul petto oppure no, ma non è quello, per noi, a fare la differenza.Quello che conta è il cammino, è la qualità messa in campo per arrivarci.

Qui non parliamo solo dei Giovanissimi, sarebbe troppo riduttivo, parliamo di una stagione che per la società del patron Perconti, definire trionfale è poco.

C'è una Promozione conquistata con il secondo posto nel torneo di Prima Categoria (sfido qualcuno a cimentarsi in quel campionato e definirlo facile), c'è una Juniores vincente nel Lazio e che per un pelo non è arrivata al famoso tricolore, c'è una squadra Allievi capace di giocare un campionato da assoluta protagonista salvo poi mancare, forse, in un unico atto in tutta la stagione, c'è una formazione, quella dei Giovanissimi, chiamata domani all'ultima impresa di un percorso difficilmente dimenticabile. 

Sicuramente a qualcuno, questa stagione blaugrana, non sarà andata giù, perchè la Vigor non è una società che nel Lazio, a tanti, risulta troppo simpatica. Sarà che chi vince, poi, difficilmente è simpatico, saranno le tante e troppe chiacchiere che girano in questo nostro mondo, ma noi siamo chiamati a giudicare i fatti, i risultati, e per risultati non intendiamo un titolo o un tricolore in più, ma l'esserci, l'esserci sempre come ha fatto quest'anno la società del patron Perconti. 

La possibile vittoria con il Montebelluna, probabilmente, metterebbe quella ciliegina sulla torta di una stagione che, in tutti i casi, dobbiamo definire trionfale. Non è stato certamente un caso vedere tre formazioni blaugrana primeggiare in tutte le regular season di Juniores, Allievi e Giovanissimi, è stato un percorso voluto, cercato, ottenuto con sacrifici ma anche con la grande qualità delle persone scelte.

Francesco Bellinati e Tommaso Caranzetti, in fondo, non sono due allenatori come tanti altri, sono due che non vivono di calcio, sono due che vivono per il calcio, e te ne accorgi vedendoli in panchina, da vicino, perchè all'occhio distratto dell'osservatore in tribuna certi particolari, per forza di cose, sfuggono. Passione, attenzione quasi maniacale ai dettagli, voglia di vincere, caratteristiche che non hanno tutti ma che tutti, coloro che fanno parte delle loro squadre, prima o poi si cuciono addosso. 

Qualità in chi va in campo, ma anche in chi spesso è dietro le quinte, in chi questa società la porta avanti e fare dei complimenti alla Vigor, in questo caso, non equivale a dire che da altre parti tutto questo non c'è prima di vederci arrivare le solite critiche dei lettori distratti (fortunatamente ce ne sono eccome in questa regione di buoni esempi). Vedere persone dare tutto per questa società (dalla fisioterapista che in ogni gara mette il cuore in ogni gesto che fà fino a Raffaele, passionario vero, uno di quelli che al calcio ed alla sua società dà tutto). Vedere l'educazione, la gentilezza di un presidente che spesso vediamo battersi, in tribuna, per cercare di far mantenere a tutti un comportamento da signore, quale lui è, tutto questo è stata ed è la Vigor quest'anno, fino ad arrivare alla formazione dei Giovanissimi. 

Che dire, cosa volete dire ad una squadra giustamente, definita invincibile. Un biennio, quello sotto la guida di Tommaso, che ha messo in luce le qualità di un gruppo che si è arreso solo alla Roma lo scorso anno, ma che da settembre ad oggi nessuno ha mai battuto. Un gruppo che ha qualità, perchè i piedi di gente come Bellardini, ultimamente, è difficile vederli su tanti campi della nostra regione, ma che ha anche carattere, perchè pensare di farla franca e passare facilmente giocatori come Sparaciari, Checola e Remia non lo auguro a nessuno, ci rimarreste troppo male. 

 

Poi tanto talento, tanta quantità, cuore e voglia di vincere dal primo all'ultimo, questo è stata la Vigor. Al di là dell'ultimo scoglio perchè in fondo, per noi, a quello scoglio conta arrivarci, prima ancora di superarlo.

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