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Ruolo dell'istruttore nella scuola calcio

 

L’allenatore-insegnante sceglie gli obiettivi da raggiungere, che devono essere commisurati al livello di ogni giovane atleta, in modo che siano effettivamente raggiungibili da ognuno.

L’allenatore è in grado di comunicare in modo chiaro, sintetico con un linguaggio appropriato all’età dei propri allievi (spiegazioni efficaci), coinvolgendoli anche attraverso domande e problemi motori da risolvere.
Da ciò dipende inoltre la capacita di sostenere I’attenzione dei ragazzi. L’allenatore-insegnante dovrà preoccuparsi di mantenere alto il tempo di impegno motorio, cioè il tempo trascorso nella pratica delle attività, curando la necessaria ripetizione delle esecuzioni e sollecitando la frequenza dei contatti con la palla.

Per ridurre i tempi morti ottimizzando cosi I’apprendimento e dunque necessario: o Sapere dosare i tempi di spiegazione e quelli dedicati alla pratica predisporre ed attrezzare il campo prima dell’inizio di ogni allenamento; o Prevedere degli spazi di lavoro flessibili, cioè facilmente adattabili, in ampiezza e disposizione geometrica (quadrati, rettangoli, ecc.), alle diverse attività di allenamento.
Per esempio il passaggio da un esercizio ad una situazione o ad un gioco a tema non dovrebbe rubare del tempo con laboriosi aggiustamenti degli attrezzi o prevedere nel corso delle varie attività la rotazione dei ruoli (il difensore che diventa attaccante o il portiere difensore, ecc.).

II bravo insegnante-allenatore di settore giovanile si caratterizza per I’assoluta conoscenza e competenza tecnica.
Nel calcio giovanile attuale c’e un urgente bisogno di riscoprire e rivalutare il gesto tecnico.

Dunque, l’allenatore deve essere in grado di approntare dei validi itinerari didattici che prevedano:

  • la conoscenza approfondita e l’analisi del gesto tecnico;
  • la capacità di scegliere delle attività pertinenti ed efficaci, che permettano di costruire percorsi d’insegnamento individualizzati (lavori per livelli di capacità);
  • l’abilità di rilevare errori e/o carenze predisponendo delle esercitazioni mirate alla correzione degli stessi.

L’allenatore-insegnante rende più incisivo il proprio insegnamento se sa cogliere le esigenze dei propri allievi, il loro stato emotivo, se presta attenzione e incoraggia tutti, se riconosce che ogni giovane ”apprendista” e portatore di valori, competenze, caratteristiche e potenzialità non sempre manifeste. L’allenatore competente sa comunicare scegliendo le parole più adatte, la giusta intonazione della voce, la disposizione del corpo, la mimica adeguata.

L’adulto che si occupa dell’educazione sportiva dei giovani sa ascoltare e riesce a mettere in evidenza gli aspetti positivi e le piccole conquiste degli allievi, rinforzando in loro I’autostima, procurando soddisfazione e piacere. Inoltre sa coinvolgere tutti giocatori facendoli partecipi alle diverse attività della seduta di allenamento.

La qualità della relazione allenatore/allievo predispone un clima che faciliti apprendimenti validi e duraturi.
L’allenatore-insegnante adotta uno stile di insegnamento non autoritario ma autorevole, richiedendo il rispetto delle regole e I’accettazione degli altri offrendo in cambio ascolto e comprensione.

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